La posizione della Reuters, una delle più prestigiose agenzie
di stampa internazionali, è attendista. Michele Arcidiacono,
che cura le pubbliche relazioni dell'agenzia tedesca per l'Italia,
sostiene che la realtà è ben distante dalle fantasie
che talvolta capita di ascoltare. Con la sua schiera di collaboratori,
Reuters Italia è pronta: sa come e dove essere presente,
ma analizza freddamente alcuni ostacoli. Il primo è il
fatto che su Internet, in realtà, nessuno è ancora
disposto a pagare per avere un servizio di news. La possibilità
di accedere a pacchetti di grande qualità tramite abbonamenti
on line con carta di credito è vista con sospetto. Forse
perché già il collegamento di per sé ha un
forte costo, o forse perché c'è molta perplessità
sulla sicurezza delle transazioni.
La maggior parte dei navigatori, poi, è dell'idea di poter
trovare servizi analoghi in altri siti del pianeta, a costo zero:
contano di evitare le spese con una buona capacità di ricerca.
La pubblicità on line, infine, è un altro dei mostri
sacri da abbattere: non è molta, e neppure si può
parlare di un consistente ritorno in fatto di immagine. Addirittura
il problema dell'immagine sembra essere invertito: l'utente si
aspetta che le grandi compagnie siano su Internet, lo dà
per scontato. Qualsiasi grande nome accusa uno svantaggio se non
è sulla Rete; ma non ne trae un vantaggio per il fatto
di esserci.
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