N. 13 del 1/9/1998



Reuters aspetta
di P. B.


La posizione della Reuters, una delle più prestigiose agenzie di stampa internazionali, è attendista. Michele Arcidiacono, che cura le pubbliche relazioni dell'agenzia tedesca per l'Italia, sostiene che la realtà è ben distante dalle fantasie che talvolta capita di ascoltare. Con la sua schiera di collaboratori, Reuters Italia è pronta: sa come e dove essere presente, ma analizza freddamente alcuni ostacoli. Il primo è il fatto che su Internet, in realtà, nessuno è ancora disposto a pagare per avere un servizio di news. La possibilità di accedere a pacchetti di grande qualità tramite abbonamenti on line con carta di credito è vista con sospetto. Forse perché già il collegamento di per sé ha un forte costo, o forse perché c'è molta perplessità sulla sicurezza delle transazioni.

La maggior parte dei navigatori, poi, è dell'idea di poter trovare servizi analoghi in altri siti del pianeta, a costo zero: contano di evitare le spese con una buona capacità di ricerca. La pubblicità on line, infine, è un altro dei mostri sacri da abbattere: non è molta, e neppure si può parlare di un consistente ritorno in fatto di immagine. Addirittura il problema dell'immagine sembra essere invertito: l'utente si aspetta che le grandi compagnie siano su Internet, lo dà per scontato. Qualsiasi grande nome accusa uno svantaggio se non è sulla Rete; ma non ne trae un vantaggio per il fatto di esserci.



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